Stats Tweet

Zech, Paul.

Scrittore tedesco. Intrapresi gli studi universitari, lavorò come minatore nella Ruhr, in Belgio e in Francia. Dopo un soggiorno a Parigi, nel 1910 si stabilì a Berlino, dove fu giornalista e bibliotecario; ebbe stretti contatti con la cerchia della rivista "Sturm" e fu coeditore (1913-20) della rivista espressionista "Das neue Pathos". Nel 1933, costretto a lasciare la Germania per motivi politici, si stabilì a Buenos Aires, dove visse fino alla morte, collaborando a diverse riviste di esuli in America Latina ed Europa. Autore fra i più attivi nell'area espressionistica, affrontò nelle sue numerose opere tre temi fondamentali: la disumanizzazione nell'epoca della tecnica (Il distretto nero, 1909; Il ponte di ferro, 1914; Il nero Baal, 1917); il richiamo ristoratore della natura (Pastelli nel bosco, 1910); la denuncia degli orrori della guerra e l'appello alla fratellanza fra gli uomini (Il roveto ardente, 1919; La tomba del mondo, 1919). Notevoli anche i suoi drammi (In alto, 1916; Approdato, 1919; La nave ebbra,1924) e le sue opere di narrativa, tra le quali La storia di una povera Giovanna (1925). Tra le opere dell'esilio, in linea con i temi della produzione precedente, ricordiamo il dramma L'ultimo Inca (1936), il romanzo autobiografico Cercavo Schmied... e ritrovai Malva (1938), il romanzo Ragazzi di Paranà (postumo, 1952) e la leggenda indiana Il flauto verde del Rio Beni (postuma, 1955). Tradusse inoltre poesie di Rimbaud, Villon, Mallarmé (Briesen, Prussia Orientale 1881 - Buenos Aires 1946).